Secondo alcuni specialisti, citati dal quotidiano britannico “The Times”, il generale Mohammad Ali Allahdadi, ucciso durante il raid, si trovava nel Golan per supervisionare la costruzione di quattro nuove basi per la milizia sciita all’interno del territorio siriano. (di Nino Orto) Il Segretario Generale della milizia libanese degli “Hezbollah“, Hassan Nasrallah, ha rinviato ad una data da prestabilire la presa di posizione ufficiale della milizia sciita a seguito del raid israeliano. Ieri a Beirut, lo Sheikh Naim Qassem, Vice segretario generale del partito, ha infatti annunciato come la dirigenza politica abbia deciso di procrastinare in un secondo momento la decisione.
Nel discorso di ieri, durante la commemorazione dei caduti al raid israeliano di domenica scorsa, Qassem aveva accusato Israele di essere dietro la crisi in Siria, evidenziando come il partito sciita sia tra i principali baluardi contro il progetto israeliano di un nuovo Medio Oriente, e sottolineando come questa aggressione abbia portato a una serie di risultati, tra cui la manifestazione di sostegno popolare nei confronti degli Hezbollah.
Emergono intanto nuovi elementi riguardo la presenza di alti funzionari iraniani all’interno del convoglio degli Hezbollah sulle alture del Golan. Secondo alcuni specialisti, citati dal quotidiano britannico “The Times“, il generale Mohammad Ali Allahdadi, ucciso durante il raid, si trovava nel Golan per supervisionare la costruzione di quattro nuove basi per la milizia sciita all’interno del territorio siriano.
Secondo il quotidiano, il Generale ucciso da Israele era un esperto di missili balistici, ed era stato inviato in Siria come braccio destro del Comandante dei Pasdaran iraniani Qassem Soleimani, con la quale aveva servito sotto il suo comando durante la guerra Iran-Iraq negli anni Ottanta. La sua presenza nel Golan, coinciderebbe infatti con l’esistenza di un accordo militare di ampio respiro tra Bashar al-Asad e il Comandante dei Pasdaran, che comprenderebbe un rinnovato impegno da parte dell’Iran nell’aumentare i rifornimenti di armi, stipendi, e formazione dei combattenti Hezbollah in Siria, nel sostegno a Damasco e alle milizie filo-regime.
Ed è proprio Asad che torna nuovamente all’attacco.“L’aviazione di al-Qaeda è Israele” ha dichiarato il Presidente siriano durante un’intervista al settimanale “Foreign Affairs“. “Gli israeliani stanno fornendo sostegno ai gruppi armati in Siria, e questo è abbastanza chiaro” ha specificato, riferendosi a quella “strana” alleanza tra Tel Aviv e i gruppi jihadisti. Poi, ad una domanda sul attuale conflitto in Siria: “abbiamo fatto alcuni progressi nel corso degli ultimi due anni, ma se mi chiedeste se la guerra va bene, io dico che tutte le guerre sono una cosa brutta perché comportano perdita e distruzione“.