Tra tunnel, propaganda e nuove tecnologie: Gaza è il laboratorio della guerra che verrà
Con Gaza Underground: la guerra sotterranea e urbana tra Israele e Hamas, l’autore Claudio Bertolotti ci accompagna in un’esplorazione lucida e inquietante di un fronte di guerra che si sviluppa lontano dagli occhi del mondo, sotto la superficie, dove la luce non arriva e dove si combatte una delle battaglie più complesse e innovative del conflitto israelo-palestinese: la guerra dei tunnel.
Nel cuore della Striscia di Gaza, i tunnel scavati da Hamas non sono più semplici vie di contrabbando o luoghi dove nascondersi, ma una vera e propria infrastruttura strategica, concepita per diventare l’ossatura di una nuova forma di warfare sotterraneo, urbano, continuo. Come evidenziato dal libro, per la prima volta nella storia dei conflitti moderni uno dei due contendenti ha fatto della dimensione sotterranea non un mezzo accessorio, ma il fulcro della propria strategia militare.
Ed è per questo che attraverso un’attenta ricerca Bertolotti ricostruisce l’evoluzione dei tunnel da strumento tattico di sopravvivenza a colonna vertebrale della guerra asimmetrica condotta da Hamas. Nello stesso tempo, analizza anche la risposta israeliana. Dall’adozione di nuove tecnologie di rilevamento alle strategie di contenimento, passando per le operazioni speciali per fronteggiare un nemico che si muove nell’ombra sfruttando la geografia del sottosuolo.
Per Hamas, la rete dei tunnel rappresenta un asset strategico essenziale. Ne garantisce la sopravvivenza operativa, consente mobilità, protezione e logistica e al tempo stesso sfrutta una delle vulnerabilità di Israele, ovvero il piano della guerra cognitiva.
Uno degli aspetti più incisivi del libro è proprio l’analisi della cognitive warfare dove Israele, pur nettamente dominante sul piano militare, appare spesso perdente nella battaglia per la percezione pubblica, mentre Hamas riesce a imporsi sia nella narrativa dell’opinione internazionale, sia su quella interna e regionale.
È una guerra sulla memoria, sulla morale, sulle immagini che circolano nei media e sui social, e in questa dimensione Hamas gioca una partita a lungo termine, consapevole che il tempo è dalla sua parte. Ogni tregua, per la milizia islamista, non è che una pausa strategica nella sua guerra eterna contro Israele.
I tunnel, in questo contesto, non servono solo a spostare uomini e armi, ma diventano il simbolo stesso della resilienza e della capacità di adattamento della milizia islamista.
Bertolotti sottolinea come questi spazi nascosti permettano ad Hamas di eludere le tecnologie israeliane, aggirare i droni e i satelliti e continuare a colpire anche sotto assedio. Nello stesso tempo, l’autore individua nei tunnel una trappola strategica, un modo per costringere l’IDF a combattere in un terreno (o meglio, sotto un terreno) dove è meno preparata e più vulnerabile.
Ma Gaza Underground non è solo un saggio tecnico o militare. È anche una riflessione profonda sul presente e sul futuro della guerra moderna. Le città, con le loro strade, i palazzi, le infrastrutture e i loro sotterranei, diventano il nuovo campo di battaglia, dove si sommano guerra urbana, close combat e propaganda mediatica.
Gaza, in questo senso, è il peggior incubo per ogni esercito convenzionale. Un labirinto urbano-sotterraneo dove l’IDF si trova a combattere su più livelli, con rischi elevatissimi per soldati e civili, e dove l’informazione, la percezione e la manipolazione dell’opinione pubblica diventano armi decisive.
In prospettiva, Bertolotti suggerisce quindi come l’intelligenza artificiale e le nuove tecnologie digitali stiano già ridefinendo gli scenari futuri del conflitto, trasformando il contrasto alla dimensione urbana e sotterranea della guerra in una quinta dimensione del warfare, accanto a terra, mare, aria e cyberspazio.
Gaza Underground è un libro necessario per comprendere le nuove dinamiche scaturite dal 7 Ottobre, dalla guerra di Gaza, e dagli sviluppi nella regione mediorientale. Scava, nel senso più letterale e metaforico, in una dimensione poco esplorata del conflitto israelo-palestinese e allo stesso tempo apre nuovi orizzonti su ciò che saranno le guerre del futuro. Claudio Bertolotti riesce infatti a dare voce e struttura a una guerra invisibile, svelando con chiarezza e rigore analitico uno dei teatri più opachi, pericolosi e determinanti del conflitto in Medio Oriente.
Una lettura imprescindibile per chi vuole andare oltre la superficie e comprendere come, dove e perché si combattono le guerre del presente, e soprattutto del futuro.
Qui la biografia dell’autore.