• E-books
  • Contact Us
sabato, Ottobre 18, 2025
No Result
View All Result
Osservatorio Mashrek
  • Home
  • News
  • Analisi
    • Interviste
  • Osservatorio Jihad
  • Approfondimenti
  • Israele-Palestina
  • Eventi
    • L’altra parte del muro: dal 7 ottobre alla guerra di Gaza
  • Italiano
    • Italiano
  • Home
  • News
  • Analisi
    • Interviste
  • Osservatorio Jihad
  • Approfondimenti
  • Israele-Palestina
  • Eventi
    • L’altra parte del muro: dal 7 ottobre alla guerra di Gaza
  • Italiano
    • Italiano
No Result
View All Result
Osservatorio Mashrek
No Result
View All Result

L’ Escalation del Conflitto in Siria: Conquiste Strategiche, Interventi Regionali e Mutamenti Geopolitici

by Nino Orto
10 Dicembre 2024
in Approfondimenti
Reading Time: 4 mins read
0
L’ Escalation del Conflitto in Siria: Conquiste Strategiche, Interventi Regionali e Mutamenti Geopolitici

Black Simple Join Us New Location Instagram Post - 37

Il conflitto siriano, segnato da anni di lotte e alleanze in continuo cambiamento, è entrato in una nuova fase. Con sviluppi significativi sia a livello nazionale che internazionale.

Le onde d’urto che la conquista di Aleppo ha suscitato hanno ormai raggiunto l’intera regione mediorientale, mentre le potenze regionali e internazionali continuano a cercare di plasmare la situazione attuale attraverso manovre politiche e strategie che si evolvono di ora in ora. Questi eventi strettamente interconnessi tra di loro sottolineano la natura sfaccettata del conflitto e le sue implicazioni a lungo termine.

La conquista di Aleppo da parte dell’opposizione rappresenta ad oggi una delle vittorie più decisive contro il regime di Assad. La città, centro industriale ed economico cruciale per le sue infrastrutture e risorse, è caduto con sorprendente facilità mentre l’esercito siriano si ritirava. Il controllo su Aleppo offre ora all’opposizione non solo una posizione strategica, ma anche la possibilità di rimodellare il corso della guerra in maniera più ampia.

Le zone industriali della città, tra cui Sheikh Najjar, Arqoub e al-Kallasa, offrono infatti enormi potenzialità per rivitalizzare i territori controllati dall’opposizione e fornire rifugio ai rifugiati siriani. Inoltre, la caduta di Aleppo ha ridimensionato l’influenza del regime di Assad nel paese nonchè la sua capacità di sostenere lo sforzo bellico, segnando un cambiamento significativo negli equilibri di potere all’interno della Siria.

Mentre l’opposizione consolida il controllo su Aleppo e sulle sue zone circostanti, si trova anche ad affrontare l’importante compito di stabilire un governo e provvedere alla stabilità delle provincie sotto il proprio controllo. Un ruolo che potrebbe rappresentare un’opportunità per organizzarsi militarmente e politicamente con l’intenzione di formare istituzioni di difesa strutturate. Ma che allo stesso tempo richiede coordinazione e risorse per trasformare la città in un centro amministrativo ed economico. Obiettivo difficile da raggiungere senza il supporto economico e politico della Turchia.

Nel frattempo, le dimensioni internazionali del conflitto siriano continuano a evolversi. Israele negli ultimi giorni ha intensificato le sue operazioni all’interno della Siria, focalizzandosi nelle attività di contrasto ad Hezbollah e delle forze iraniane. Nei giorni scorsi, un attacco aereo israeliano ha colpito un veicolo sulla strada per l’Aeroporto Internazionale di Damasco, uccidendo una persona e ferendone un’altra. Sebbene le identità degli individui non siano state divulgate, tali operazioni sono in linea con l’obiettivo più ampio di Israele di impedire il trasferimento di armi avanzate a Hezbollah in Libano e di contenere l’influenza iraniana nella regione.

Parallelamente, gli attacchi israeliani si sono estesi ai valichi di confine tra Siria e Libano, tra cui il valico di Jose e quelli di Al-Jubaniya, segnalando attività tese a monitorare e distruggere le rotte di contrabbando di armi sfruttate dall’Iran. Queste azioni giungono in un contesto di crescente escalation militare in Siria e sottolineano il continuo coinvolgimento di Israele, mosso da preoccupazioni per la propria sicurezza.

L’Iran, un altro attore chiave, ha espresso forti critiche alle recenti azioni della Turchia in Siria. Le dichiarazioni di funzionari iraniani hanno descritto la Turchia come allineata agli interessi di Israele e degli Stati Uniti, accusandola di esacerbare le tensioni in Siria. Teheran ha inoltre ribadito il suo sostegno al regime di Assad. Aiuto che potrebbe includere supporto militare diretto per assistere il suo alleato siriano, mobilitazione dei propri alleati in Iraq e Yemen, nonchè l’attivazione della rete di milizie nella regione in continuazione della guerra in corso contro Israele.

Da parte sua, la Turchia ha enfatizzato la necessità di una risoluzione politica, difendendo però le sue operazioni militari come essenziali per garantire la sicurezza dei propri confini e mantenere la stabilità regionale. Il presidente Recep Tayyip Erdogan ha sottolineato l’importanza dell’integrità territoriale e della stabilità della Siria, allineandosi con l’Iraq su questi obiettivi. Tuttavia, le complessità della situazione, comprese le attività delle fazioni appoggiate dalla Turchia e la continua evoluzione delle manovre militari sul campo, complicano queste aspirazioni.

L’evolversi della situazione sul campo ha anche attirato l’attenzione sulla precaria posizione della base navale russa di Tartus, una risorsa strategica per Mosca. Secondo alcune voci, la Russia potrebbe presto evacuare alcune delle sue navi da Tartus in risposta alla crescente instabilità nella regione. La base è stata un punto di forza dell’influenza russa in Siria dal 1971, fungendo sia da punto di partenza per le operazioni navali sia da simbolo dell’impegno di Mosca nei confronti del suo alleato di Damasco. La possibile evacuazione evidenzia le più ampie ramificazioni geopolitiche dei recenti eventi e solleva più di un interrogativo sulla strategia a lungo termine della Russia in Siria e sulla sua disponibilità ad essere coinvolta in una guerra totale con gli Stati Uniti, che continua a mantenere un piccolo contingente lungo il confine tra Siria e Iraq.

Le dinamiche in evoluzione, segnate dall’interazione tra fazioni locali, potenze regionali e attori internazionali, hanno riportato il conflitto siriano al centro dell’attenzione globale. La presa di Aleppo da parte delle forze di opposizione, gli interventi mirati di Israele e i riallineamenti strategici di Iran, Turchia e Russia illustrano la rete intricata di interessi che sta plasmando il futuro della Siria. Mentre i ministri degli esteri delle principali parti interessate si preparano a incontrarsi a Doha, la posta in gioco è più alta che mai, con la possibilità di ridisegnare i confini di influenza e scrivere un nuovo capitolo di questo conflitto. Tuttavia, questi sviluppi comportano anche il rischio di un’escalation verso una guerra più ampia che potrebbe estendersi ben oltre i confini del Medio Oriente.

Tags: evidenzaguerra civile sirianaGuerra in SiriaNino OrtoOsservatorio Mashreksiria
ShareTweetSendShare
Previous Post

Yemen: la coalizione saudita perde pezzi?

Next Post

Siria: il Jihadismo potrebbe riemergere?

Nino Orto

Nino Orto

Nino Orto è un giornalista freelance specializzato in geopolitica e conflitti del Medio Oriente, con un focus particolare su Iraq, Siria e le dinamiche delle guerre nella regione. Da oltre dieci anni, analizza e racconta dal campo le aree di crisi più complesse al mondo, tra cui il conflitto israelo-palestinese, la guerra in Ucraina, il fenomeno delle migrazioni verso l’Europa, il jihadismo internazionale e le tensioni interreligiose tra sunniti e sciiti. Le sue analisi sono state pubblicate su testate internazionali come The New Arab e Fanack Chronicle, nonché su media italiani come Il Manifesto, The Post Internazionale e Equilibri. Nel 2014, ha fondato Osservatorio Mashrek, una piattaforma di approfondimento dedicata alle trasformazioni politiche e sociali della regione mediorientale. E’ autore del libro “Business, Piombo, Dollari: La privatizzazione della guerra irachena”, un’analisi dettagliata sul ruolo delle compagnie militari private nel conflitto iracheno e sulle implicazioni economiche e politiche della esternalizzazione della gestione della guerra ai privati.

Next Post
Siria: il Jihadismo potrebbe riemergere?

Siria: il Jihadismo potrebbe riemergere?

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Iscriviti alla newsletter

Follow Us on Facebook

Follow Us on Twitter

  • Contact Us
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy (EU)

© 2025 Osservatorio Mashrek

Manage Cookie Consent
We use technologies like cookies to store and/or access device information. We do this to improve browsing experience and to show (non-) personalised ads. Consenting to these technologies will allow us to process data such as browsing behaviour or unique IDs on this site. Not consenting or withdrawing consent, may adversely affect certain features and functions.
Functional Sempre attivo
The technical storage or access is strictly necessary for the legitimate purpose of enabling the use of a specific service explicitly requested by the subscriber or user, or for the sole purpose of carrying out the transmission of a communication over an electronic communications network.
Preferences
The technical storage or access is necessary for the legitimate purpose of storing preferences that are not requested by the subscriber or user.
Statistics
The technical storage or access that is used exclusively for statistical purposes. The technical storage or access that is used exclusively for anonymous statistical purposes. Without a subpoena, voluntary compliance on the part of your Internet Service Provider, or additional records from a third party, information stored or retrieved for this purpose alone cannot usually be used to identify you.
Marketing
The technical storage or access is required to create user profiles to send advertising, or to track the user on a website or across several websites for similar marketing purposes.
Gestisci opzioni Gestisci servizi Gestisci {vendor_count} fornitori Per saperne di più su questi scopi
View preferences
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home – It
  • News
  • Analisi
    • Interviste
  • Osservatorio Jihad
  • Approfondimenti
  • Israele-Palestina
  • Eventi
    • L’altra parte del muro: dal 7 ottobre alla guerra di Gaza
  • Contatti

© 2025 Osservatorio Mashrek

×