SIRIA
– Ayman al-Zawairi, leader di al-Qaeda, ha lanciato ieri un appello ai propri seguaci per raggiungere una maggiore compattezza contro la Russia, suggerendo unità di intenti tra al Qaeda e lo Stato islamico. “Gli americani, russi, iraniani, alawiti, e Hezbollah stanno coordinando la loro guerra contro di noi- non siamo in grado di fermare i combattimenti tra di noi in modo che possiamo indirizzare tutti i nostri sforzi contro di loro?“.
– I miliziani dell’IS avrebbero conquistato nei giorni scorsi la città di Mahin, ad est di Homs, per la seconda volta in due anni, aumentando i timori per le sorti della vicina cittadina di Sadad (circa 25 km), un antichissima enclave cristiana siriana. Secondo alcuni attivisti, i jihadisti avrebbero come obiettivo il controllo dei più grandi depositi di armi del regime nella zona, situati proprio a ridosso della cittadina cristiana.
-Continuano intanto gli scontri tra governativi e ribelli. Secondo fonti locali i ribelli di al-Nusra avrebbero ripreso il controllo di alcune zone nella campagna settentrionale e meridionale di Aleppo. Secondo gli attivisti, i ribelli ed i combattenti di Nusra avrebbero preso il controllo dei villaggi di al-Hwayiz, al-Shagila, al-Hemaidi, al-Qarasi e le colline di Jameeiya, mentre le forze governative avrebbero conquistato il controllo dei villaggi di Maryamin e Jmeima, a sud di Aleppo.
-Gli Stati Uniti hanno nel frattempo aumentato il sostegno all’opposizione siriana stanziando ulteriori 100 milioni di dollari, mentre il capo della diplomazia saudita ha dichiarato come le uniche opzioni per trovare una soluzione duratura alla guerra civile in Siria siano la destituzione di Bashar Assad e il ritiro dei combattenti stranieri dal Paese.
-Iran threatens to pull out of Syria talks if unconstructive, citing ‘negative’ Saudi role
IRAQ
– Secondo l’UNAMI, nel mese di ottobre sono stati uccisi in Iraq 714 persone e 1.269 sono rimaste ferite in atti di terrorismo, violenza e conflitto armato. Secondo il rapporto, sono 559 i civili morti e 1.067 i feriti. Mentre sono 155 i morti tra i membri delle forze di sicurezza irachene, tra cui Peshmerga, SWAT e le milizie che combattono al fianco dell’esercito iracheno, e 202 feriti.
– Ieri, intanto, le forze peshmerga iraniane avrebbero aperto il fuoco contro due jet da combattimento non identificati vicino alla linea del fronte a sud di Kirkuk. Secondo un comandante Peshmerga, gli aerei stavano monitorando le forze peshmerga senza coordinamento preliminare. Hussein Yazdanpanah, segretario generale del Kurdistan iraniano, e il comandante del Peshmerga Freedom Party (KFP) hanno dichiarato che nella notte di Domenica due aerei sconosciuti siano stati avvistati a sud-ovest della provincia di Kirkuk, nel nord dell’Iraq, evidenziando come i jet non fossero nè iracheni ne statunitensi.
TURCHIA
–L’Akp di Recep Tayyip Erdogan trionfa a Istanbul e Ankara. Nel voto di ieri in cui ha recuperato la maggioranza assoluta in Parlamento, il partito del presidente turco ha conquistato quasi il 50% anche nelle due principali città del Paese. Con il 100% dei seggi scrutinati, nella metropoli sul Bosforo l’Akp ha ottenuto il 48,92%, mentre nella capitale turca il 48,98%. In entrambi i casi fa registrare una crescita di oltre 7 punti rispetto al voto del 7 giugno.
-Un uomo è rimasto ferito oggi davanti al palazzo presidenziale turco di Tarabya a Istanbul: si è sparato da solo dopo aver sottratto la pistola a una guardia di sicurezza, secondo quanto riferisce l’ufficio della presidenza, citato da media locali. L’uomo, di circa 20 anni, avrebbe cercato di entrare nel palazzo e dopo aver incontrato la resistenza degli agenti avrebbe tentato il suicidio.
EGITTO/SINAI:
-Si infittisce il mistero dell’aereo russo. Dopo la rivendicazione dello Stato Islamico per l’abbattimento del volo di linea della compagnia low-cost Kogalymavia, esploso mentre sorvolava la penisola del Sinai, il Cremlino ammette che nessuna pista è esclusa. Per la compagnia aerea, invece, l’unica causa dell’esplosione dell’A321 può essere dovuta ad un fattore esterno o ad un “errore umano”.
LIBIA
-Il cimitero cattolico italiano di Tripoli ‘Hammangi‘ è stato di nuovo devastato. Lo fa sapere l’Associazione Italiana Rimpatriati dalla Libia (Airl) all’ANSA
–Governo di Tobruk: tre navi da guerra italiane ieri in acque Libia. Il governo libico di Tobruk “condanna con fermezza” la violazione delle proprie acque territoriali “dopo l’ingresso ieri di tre navi da guerra italiane nei pressi delle coste di Bengasi, a Daryana”, circa 55 km a est della città. Lo si legge in un comunicato del governo sulla propria pagina Facebook e Twitter. Il governo italiano nega.
ARABIA SAUDITA
–Un membro della famiglia reale dell’Arabia Saudita è stato arrestato all’interno dell’aeroporto di Beirut, in Libano, in un presunto tentativo di contrabbandare droga fuori dal paese su un aereo privato. Il principe, insieme ad altri cinque sauditi, è accusato di aver tentato di trasportare 2 tonnellate di pillole di anfetamina Captagon su un aereo diretto in Arabia Saudita. A riferirlo è il Lebanese National News.
ISRAELE
Netanyhau ritratta.Il primo ministro israeliano fa marcia indietro riguardo la controversa affermazione che ha fatto qualche tempo fa sull’Olocausto. Ora afferma che non intendeva sostenere che fosse stato un leader islamico a convincere Adolf Hitler ad adottare la soluzione finale per uccidere gli ebrei europei.
YEMEN
– Secondo gli attivisti l’Arabia Saudita starebbe utilizzando armi proibite a livello internazionale nella sua aggressione militare contro lo Yemen. Tra queste il fosforo bianco e le bombe a grappolo, utilizzate indiscriminatamente contro i civili durante i raid aerei.
-Il Ministero della salute yemenita ha intanto annunciato che il bilancio delle vittime causato dai raid aerei sauditi ha superato i 6.000 morti. Tra questi, 1.277 delle vittime erano bambini.
(A cura di Nino Orto)