Sarebbero almeno trenta i membri della minoranza drusa uccisi ieri dai militanti di Nusra (ramo siriano di al-Qaeda) nel villaggio di Qalb Loza, nel Monte Simmaq, vicino la città di Idlib. (di Redazione) Sarebbero almeno trenta i membri della minoranza drusa uccisi ieri dai militanti di Nusra (ramo siriano di al-Qaeda) nel villaggio di Qalb Loza, nel Monte Simmaq, vicino la città di Idlib, in Siria. A segnalarlo fonti citate dai media della comunità drusa.
La comunità drusa avrebbe cercato di impedire ai jihadisti di Jhabat al Nusra di assaltare il loro villaggio, provocando la reazione dei jihadisti che hanno giustiziato decine di persone.”I terroristi di Nusra hanno barbaramente giustiziato i nostri giovani. Le esecuzioni hanno avuto luogo all’ingresso del paese, come avvertimento verso il resto dei civili che si opponevano all’avanzata delle ultime settimane nel nostro territorio ” ha dichiarato una fonte locale ad ARA News. “I jihadisti considerano i drusi degli apostati. La scelta è di convertirsi all’Islam sunnita o essere giustiziati” ha aggiunto la fonte.
A lanciare l’allarme anche Israele, con il Presidente Reuven Rivlin che ha espresso ieri le proprie preoccupazioni agli Stati Uniti riguardo la sorte della minoranza drusa in Siria, affermando come circa 500 mila persone siano sotto la minaccia dei militanti islamici nella zona vicino al confine con Israele.
Mentre la maggior parte delle analisi dei drusi in Siria si concentra sulle loro posizioni nella provincia meridionale di Suwayda- in cui costituiscono la maggioranza della popolazione- così come nel Jabal al-Sheikh a Damasco o nella provincia di Quneitra, va ricordato che esiste anche una comunità drusa nella zona di Jabal al-Samaq della provincia di Idlib, più noto come Jabal al-Zawiya. Questa comunità è composta da numerosi villaggi che, a differenza dei loro correligionari nel sud, non hanno le capacità per la formazione di milizie di autodifesa analoghi a quelle delle forze druse nel sud del Paese. I drusi di Jabal al-Samaq sono quindi dipendenti per la loro “incolumità” dalla buona volontà di qualsiasi attore esterno presente nelle loro aree.
Tuttavia, i recenti avvenimenti nella provincia di Idlib, che hanno visto l’emergere di Jabhat al-Nusra come volano della rivoluzione armata contro Bashar al-Assad hanno modificato gli equilibri sul campo. L’atteggiamento di JN verso i Drusi si è infatti radicalizzato, in linea con l’affermazione di una retorica islamica sempre più oltranzista del gruppo nel suo proto-emirato di Idlib. L’esecuzione di donne druse con l’accusa di “prostituzione“, la distruzione della tomba del druso Sheikh Jaber, nonchè la forzata conversione della minoranza sono infatti solo alcuni dei notevoli sviluppi che hanno caratterizzato la zona negli ultimi mesi.
Molto probabilmente, a peggiorare la situazione tra Nusra e la minoranza drusa è stato l’appello di Hikmat al-Hijri, capo dei drusi in Siria, che ha risposto alla chiamata di Bashar al-Assad a reclutare i membri della comunità nell’esercito. Il leader religioso, attraverso un comunicato, ha infatti chiesto a tutti i giovani che non si sono ancora arruolati nell’esercito siriano di andare nei centri di reclutamento e unirsi all’esercito di Damasco.