Secondo l’ONU il reclutamento e l’impiego di bambini nei combattimenti sono ormai “una pratica comune” (di Redazione) I gruppi curdi siriani, ma non solo, sotto accusa. Human Rights Watch(HRW) ha infatti pubblicato ieri un rapporto che afferma come la Unità di Protezione Popolare (YPG) e l’omologa Unità femminile (YPJ) impieghino combattenti minorenni nella guerra contro lo Stato Islamico nel nord della Siria.
Secondo l’organizzazione internazionale il gruppo armato curdo, che controlla il territorio nel nord della Siria, nonostante alcuni progressi non è ancora riuscito a tenere fede al suo impegno per smobilitare i bambini soldato e di smettere di usare i ragazzi e le ragazze sotto i 18 anni nei combattimenti.
Nel giugno dello scorso anno i curdi hanno firmato un accordo per porre fine all’uso come soldati di ragazzi sotto i 18 anni, anche se da allora non sono riusciti a rispettare i termini. Infatti, se almeno 149 giovani sono stati ritirati dal servizio militare durante il primo mese successivo all’accordo, secondo HRW negli ultimi mesi di combattimenti si è avuto un nuovo utilizzo di ragazzi e ragazze minorenni nelle operazioni militari. Secondo l’Istituto, che mostra evidenze acquisite da fonti locali, sarebbero diversi i combattenti di età inferiore ai 18 anni che sono stati uccisi in azione il mese scorso.
Come parte dell’accordo, l’ YPG aveva insistito sul fatto che avrebbe continuato a reclutare ragazzi di 17 e 18 anni in ruoli “non combattenti“, lontano dalla linea del fronte, in linea con il diritto internazionale, che proibisce in maniera assoluta il reclutamento di soldati di età inferiore ai 15. L’YPG è tuttavia accusato di aver reclutato almeno 10 giovanissimi al di sotto di questa età nel corso dell’ultimo anno. In alcuni casi anche senza il consenso dei genitori.
YPG e YPJ sono stati comunque attivi nella smobilitazione dei soldati minorenni. Dallo scorso aprile, 27 ragazzi e 16 ragazze sono stati ritirati dal servizio, e note interne al gruppo già dall’inizio di luglio avvertono gli ufficiali di “massima sanzione disciplinare” verso chi recluta minorenni. Sono già tre gli ufficiali espulsi e quattro degradati per aver violato questo ordine.
“YPG ha promesso di interrompere l’invio di bambini in guerra e dovrebbe mantenere la sua promessa“, ha detto Fred Abrahams, consigliere speciale presso Human Rights Watch. “E’ ovvio che le forze curde combattono gruppi come ISIS, che violano le leggi di guerra, ma questa non può essere una scusa per tollerare tali abusi verso i minori“.