Secondo media ebraici i residenti della zona, oltre i possibili lanci di razzi della milizia libanese, temono sopratutto i tunnel che attraversano il confine con il Libano
(di Nino Orto) L’esercito ebraico ritiene che Hezbollah non ritarderà nell’effettuare una rappresaglia al raid israeliano di due giorni fa sulle alture del Golan, che ha causato la morte di sei militari iraniani, compreso un generale delle IRGC, e cinque miliziani sciiti, tra cui Jihad Mughnyeh, 21 anni, figlio di Imad Mughniyeh, storico comandante militare degli Hezbollah anch’esso ucciso nel 2008 da Tshaal. A riferirlo media israeliani vicini all’intelligence di Tel Aviv, che aggiungono come “Teheran abbia confermato la morte del generale Muhammad Ali Allahdadi nell’attacco israeliano” e “si sia impegnato a punire Israele per l’omicidio, affermando che la resistenza risponderà con la forza al momento giusto e al posto giusto”. I comandanti dell’esercito israeliano si stanno quindi preparando per un possibile attacco degli Hezbollah nel nord nord-ovest del Paese: unità di sicurezza locali in stato di massima allerta, apertura di rifugi di emergenza, preparazione degli arsenali , in una zona che conta una popolazione di circa 250 mila unità.
Secondo media ebraici “i residenti della zona, oltre i possibili lanci di razzi della milizia libanese, temono sopratutto i tunnel che attraversano il confine con il Libano“. Nonostante l’esercito israeliano non abbia confermato l’esistenza di questi tunnel, dopo i numerosi scoperti a seguito dell’offensiva militare di terra a Gaza, la popolazione è terrorizzata dall’infiltrazione di militanti sciiti. Senza entrare nel merito della questione, il portavoce di Tshaal ha dichiarato agli analisti come “il Partito di Dio si trovi davanti due opzioni per infiltrare le sue truppe in Israele. Attraverso il controllo di un sito israeliano o di una zona vicino al confine con il Libano, o inviando miliziani attraverso i tunnel“.
Riguardo la presenza di alti ufficiali iraniani e degli Hezbollah in Golan, secondo analisti israeliani, la missione di ricognizione degli Hezbollah colpita da Israele aveva come obiettivo “quello di garantire il dispiegamento militare della milizia nel Golan siriano, al fine di creare un secondo fronte per un attacco contro Israele“.