Ramadi è la capitale di Anbar e rappresenta il controllo dello Stato iracheno al cuore sunnita dell’Iraq (di Redazione) Il contesto generale di Ramadi, la capitale della provincia sunnita di al-Anbar, nell’Iraq occidentale, sta raggiungendo un punto critico, con le milizie dello Stato Islamico che, da quasi tre settimane, attaccano senza sosta il quartier generale del Comando Operazioni Anbar e la sede dell’ottava Brigata dell’Esercito iracheno, entrambi presenti in città. Le forze anti-ISIS, comprese le forze di sicurezza irachene ed i combattenti tribali, hanno infatti ormai concentrato nelle strutture le proprie forze, in attesa dell’offensiva generale.
Lo Stato Islamico dell’Iraq e al-Sham, insieme ad altri gruppi di insorti, ha parzialmente preso il controllo di Ramadi da gennaio 2014, quando l’esercito iracheno si è ritirato dai principali centri urbani in Anbar. Da allora, l’esercito iracheno (IA), la polizia irachena, e le milizie tribali si sono scontrate contro lo Stato Islamico quasi senza interruzione.
La presa della struttura da parte dei jihadisti significherebbe infatti la caduta di Ramadi, un obiettivo importante per IS come zona strategica sul fiume Eufrate, e le forze della coalizione da mesi sono impegnate in numerosi attacchi aerei contro i jihadisti proprio con il fine di proteggere la città e la importantissima base militare, che attualmente protegge sia le truppe irachene che gli istruttori statunitensi. Nel frattempo, Baghdadi ha rafforzato le sue operazioni in Anbar grazie all’afflusso di combattenti dalle sue basi in Siria, e starebbe manovrando un convoglio corazzato verso la base.
Ramadi è la capitale di Anbar e rappresenta il controllo dello Stato iracheno al cuore sunnita dell’Iraq. La sua difesa dimostra infatti la proficua cooperazione tra le unità ISF e milizie tribali sunnite. Ramadi si pone pertanto come un obiettivo primario dello stato islamico al fine di rompere questo rapporto, impadronirsi di territori statali, e consolidare il proprio spazio fisico per il suo Califfato.