Ancora guai per l’esercito iracheno che, dopo lo scandalo dei “soldati fantasma”, adesso deve anche rendere conto della poca professionalità dei propri soldati nella regione di al-Anbar, teatro di scontro tra Baghdad e le milizie jihadiste.
(di Nino Orto) Ancora guai per l’esercito iracheno che, dopo lo scandalo dei “soldati fantasma”, adesso deve anche rendere conto della poca professionalità dei propri soldati nella regione di al-Anbar, teatro di scontro tra Baghdad e le milizie jihadiste.
A riferirlo un parlamentare iracheno che ha rivelato mercoledi’ scorso come circa il 75% dell’esercito iracheno in Anbar sia «fuggito», chiamando in causa il Comandante in Capo delle Forze Armate, il Premier Haider Abadi, per avviare tutte le indagini del caso, che il politico iracheno ha descritto come «grave».
Il parlamentare, riprendendo quanto detto dal Consiglio dei Rappresentanti iracheni della provincia di Anbar, ha infatti dichiarato come nel Comando delle operazioni nella regione fossero presenti solo il 25% dei soldati ufficialmente registrati, in una provincia considerata il fronte più importante nella guerra contro lo Stato Islamico.
Il Ministro della Difesa iracheno Khaled al-Obeidi, ha visitato nei giorni scorsi la provincia, al fine di osservare la realtà sul campo e avvallando tali informazioni. Il ministro aveva in precedenza chiesto di “costruire un esercito privo di clientelismo e professionale“, sottolineando la necessità di “eliminare il settarismo all’interno delle forze armate e aumentare la selezione di elementi efficienti“.
Il Ministero della Difesa ha anche dichiarato come “al-Obeidi abbia discusso con una delegazione di militari statunitensi per armare l’esercito iracheno, per ottenere tutto il supporto necessario per continuare la sua guerra contro i militanti islamici, nonchè rafforzare i legami di cooperazione tra gli iracheni“.
Un portavoce dell’ufficio del Primo ministro iracheno ha quindi spiegato come “il premier Abadi abbia ordinato nelle ultime settimane l’applicazione di procedure rigorose per scoprire i soldati non conformi e la scoperta di anomalie nelle forze armate, in particolare attraverso la distribuzione di stipendi per servizi inesistenti“, aggiungendo che questo processo sarà applicato in tutte le istituzioni statali.