“Recentemente, il capo del personale generale delle forze armate russe, generale Valery Gerasimov, ha dichiarato come la Russia stia cercando di automatizzare completamente la battaglia, e forse presto si assisterà a gruppi d’assalto robotici che condurrano la guerra in modo indipendente”
(Di Redazione) Lo scorso dicembre, in Siria, per la prima volta nella Storia, si è assistito ad una offensiva militare condotta da robot. E’ avvenuto nella provincia di Latakia, quando unità dell’esercito dell’esercito siriano, con il supporto di specialisti di Mosca e robot da combattimento russi, hanno ri-conquistato ai ribelli la torre strategica di “Syriatel“, 754m di altezza.
Nella provincia di Latakia, sono stati infatti dispiegati e testati con successo i primi gruppi robotizzati da combattimento, e in particolare il robot telecomandato “Platform-M“, montato su un telaio cingolato e armato con 4 lanciarazzi e una mitragliatrice Kalashnikov controllata a distanza, ed utilizzato per l’attacco contro obiettivi fissi e mobili.
A cui si aggiunge un complesso robot da combattimento chiamato “Argo“, controllato da remoto e progettato per effettuare la ricognizione e offrire supporto di fuoco ravvicinato.“Argo” pesa circa 1 tonnellata ed ha un autonomia di 20 ore. La lunghezza della macchina è 3,4 m di larghezza per 1,85 m di larghezza. A terra ha una velocità massima di 20 chilometri all’ora, che si riducono a 4,6 km/h in modalità anfibia. Il sistema robotico di combattimento è inoltre armato con una mitragliatrice 7,62 mm, tre RPG-26, due lanciagranate RShG-2.
Recentemente, il capo del personale generale delle forze armate russe, generale Valery Gerasimov, ha dichiarato come la Russia sta cercando di automatizzare completamente la battaglia, e forse presto si assisterà a gruppi d’assalto robotici che condurrano la guerra in modo indipendente. Utilizzando le più moderne attrezzature munite di altissima tecnologia, questi robot permettono, infatti, al centro di comando russo di fornire una guida costante per le truppe di combattimento e per il comando della Marina Militare senza rischiare la vita di un solo uomo.