In Yemen la proclamazione da parte di al-Qaeda del “proprio” Califfato potrebbe aprire una nuova escalation di violenza nella regione (Di Nino Orto) Mentre in Siria la recente tregua tra governativi e ribelli potrebbe in un futuro non troppo lontano portare ad una cessazione del conflitto, una nuova e inquietante sfida per la comunità internazionale si delinea in Yemen, con la proclamazione da parte di al-Qaeda del “proprio” Califfato nel Paese che potrebbe aprire una nuova escalation di violenza nella regione ed un terzo fronte jihadista.
Alle prese con una crisi senza precedenti e scalzata dalla improvvisa ascesa dello Stato islamico nel 2013 l’AQAP o al-Qaeda nella Penisola arabica, un tempo uno degli “affiliati” più potenti dell’organizzazione di Osama Bin Laden, ha rischiato di scomparire dopo l’onda d’urto provocata dalla ribellione della popolazione sciita degli Houthi. Almeno fino all’intervento dell’Arabia Saudita che, seppur indirettamente, ha senz’altro “agevolato” la rinascita del gruppo.
Dopo l’entrata in guerra della casa reale saudita, la milizia ha guadagnato terreno, ed ora governa apertamente un mini-stato, con una rendita stimata in 100 milioni di dollari ottenuti, in parte, grazie alla conquista ed il controllo del terzo porto dello Yemen.
Se la capitale del sedicente Stato Islamico del Siraq è la città siriana di Raqqa, quella dello pseudo-califfato di al-Qaeda in Yemen è senz’altro Mukalla, una città portuale di 500 mila abitanti e che già vede forme di proto-governo come l’imposizione delle tasse, gestione del territorio, nonchè il controllo del traffico navale.
La situazione generale, descritta dalla Reuters, sarebbe stata confermata da molti diplomatici, funzionari di sicurezza yemeniti, nonchè sheikh locali e attivisti di Mukalla.
Inoltre, secondo fonti citate dalla Reuters, il gruppo avrebbe almeno 1000 combattenti asserragliati nella città, controllerebbe circa 600 chilomentri di costa, continuando ad accattivarsi le simpatie della popolazione del Sud, da anni emarginata dalle elitè politiche del nord del Paese.
Adottando molte delle tattiche dello Stato Islamico in Siraq l’AQAP ha senz’altro ampliato il proprio feudo dopo l’offensiva saudita contro gli Houthi, permettendo al gruppo di conquistare e consolidare molte posizioni strategiche nello Yemen del Sud. Ora il rischio è quello di trovarsi di fronte ad una nuova guerra jihadista e interconfessionale.