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Pronto? Sono Abu Ayman al-Iraqi.

by Osservatorio
9 March 2021
in Jihad watch
Reading Time: 5 mins read
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Pronto? Sono Abu Ayman al-Iraqi.
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“Nella sanguinosissima guerra civile siriana a volte i leader degli opposti schieramenti prendono l’iPhone per scambiarsi insulti e intavolare un dibattito ideologico.La conversazione qui di seguito è una di queste”. (di Nino Orto) Da una parte Mohamed Zataar, capo di una brigata di ribelli “moderati” chiamata I Lupi della Valle. Dall’altra Abu Ayman al- Iraqi, uno degli uomini più potenti e temuti della Siria settentrionale. La lunga conversazione tra i due (almeno 90 minuti) è piena di minacce ed insulti, dibattiti religiosi e dispute sul campo, ma offre una rara visione “embedded” di un conflitto interno all’opposizione che ha cambiato la natura stessa della guerra civile in Siria.

La telefonata tra i due comandanti offre anche una chiara dimostrazione della mentalità della leadership dell’ISIS, e mostra non solo la paura del gruppo e l’isolamento che soffre all’interno della Siria, ma soprattutto il fortissimo sospetto dell’influenza statunitense tra gli altri gruppi ribelli, che lascia poco spazio per il compromesso.

Come altri leader ISIS, Abu Ayman è un personaggio nell’ombra, che rilascia dichiarazioni senza audio o video che possano rivelare qualcosa della sua vera identità. Il suo “nom de guerre” significa semplicemente “papà di Ayman, dall’Iraq”. Egli ricopre la carica di emiro, o principe, della provincia di Latakia, ed è uno dei capi regionali che rispondono al comandante in capo del gruppo, Abu Bakr al- Baghdadi. Si pensa infatti che i capi dell’ISIS siano quasi tutti iracheni veterani della guerriglia contro le forze americane in Iraq. Alcuni ribelli ipotizzano inoltre che Abu Ayman si trovi al terzo posto tra i ranghi dell’organizzazione in Siria. Ma oltre a questo, c’è solo la sua reputazione.

Secondo Noah Bonsey, analista dell’International Crisi Group, tra i combattenti ribelli Abu Ayman aveva “forse la peggiore reputazione” di ogni comandante ISIS durante l’ascesa del gruppo in Siria lo scorso anno. Si dice che abbia ucciso a sangue freddo un ben voluto comandante “moderato”. Qualche tempo dopo, ha anche torturato e giustiziato uomini di un altro comandante rivale, lasciando i loro corpi sul ciglio della strada. La notorietà di Abu Ayman è “sintomatica” dell’aggressività e spietatezza del gruppo per conquistare la leadership dell’opposizione armata. E’ stata infatti la religiosità e la brutalità dell’ISIS che ha contribuito a far ribellare i siriani contro il gruppo, con una vasta porzione di fazioni ribelli, compresi gli islamisti, che ha preso parte alla guerra contro l’ISIS.

Abu Ayman: “L’Occidente ha capito il gioco. Non invieranno nessuno che si chiama William o Benjamin ma persone che si chiamano Ahmed e Mohamed e Abdullah. Il soldato americano è costoso, quindi useranno persone provenienti tra le nostre fila, useranno voi nella lotta contro di noi, è questa è la verità”.

Zataar: “Abu Ayman, voglio che tu sappia qualcosa: stai combattendo contro persone che erano già oppresse”.

Abu Ayman: “Sì?”

Zataar: “E c’è chi non permetterà mai a nessuno di sottomettere una persona tra il popolo siriano”.

Abu Ayman: “Per me l’Islam è più importante del popolo siriano”.

Zataar: “Per me è il popolo siriano, fratello”.

Zataar: “Mio caro Abu Ayman, ascoltami. Parliamo da uomo a uomo”.

I due comandanti hanno chiaramente preso la lotta personalmente . Le loro forze sono impegnate in combattimenti sanguinosi, e parlano come rivali induriti, pronti a darsi battaglia, dalle armi rubate alla violazione del cessate il fuoco. Zataar sembra voler giocare con il suo nemico, facendosi beffe di lui con il suo tono, e cercando di irritarlo.

Lamentando una tregua violata in un villaggio chiamato al- Zanbaq, Zataar ha detto: “Sei andato in al- Zanbaq e hai preso i nostri cavalli ,Abu Ayman, e siete andati nelle nostre case e avete preso i nostri vestiti.”

Abu Ayman: “Tu mi ascolti? Quali cavalli?”

Zataar: “Fratello , io avevo dei cavalli arabi purosangue, adesso li hai tu”.

Abu Ayman: “Chi li ha presi?”

Zataar: “Tu li hai presi!”

Abu Ayman: “Avete visto dei vostri cavalli qui ? Noi non li prendiamo.”

Zataar: “Ne ho presi altri. Nessun problema”

Abu Ayman:“Noi non abbiamo preso i cavalli!”

Zataar: “Abu Ayman basta, voi siete entrati nelle nostre case ed avete preso i vestiti delle nostre donne”.

Abu Ayman:“Questo non è vero!”

I due uomini hanno poi discusso riguardo il trattamento dei prigionieri. Zataar ha accusato Abu Ayman dell’esecuzione di uno dei suoi uomini e del pestaggio di un altro, il quale ha indicato come Sheikh Ibrahim.

Abu Ayman ha discusso la questione con qualcuno vicino e poi ha detto:“Il ragazzo con me conosce Sheikh Ibrahim, parla con lui”

Uomo: “Che Dio sia con voi”.

Zataar:”Possa Dio dare la vita”.

Uomo: “In nome di colui che ha risuscitato i cieli senza fondamenta, dirò ciò che ho visto con i miei occhi”. E ha spiegato come, mentre lo sceicco Ibrahim veniva picchiato da un combattente ISIS, “l’ho subito fermato”

Zataar:“Sei Abu Mansour?”

Uomo: “Abu Mansour o un’ altro uomo non c’è differenza”

Zataar:”Basta ascoltare me, Abu Mansour. I nostri ragazzi ti hanno chiesto di portare un Corano per loro, ma hanno portato una versione divergente del Corano.”

Uomo: “Dio non voglia”.

Zataar: “Non dire Dio non voglia. Vi prego solo di essere onesti.”

Uomo: “Oh, Signore, questa è un enorme bugia”

Zataar: “Hai portato un Corano, ed i ragazzi hanno scoperto che c’erano errori in esso.”

Uomo: “Oh, Signore, questa è un enorme bugia.O Signore, questa è un enorme bugia”

Zataar: “Lo Sheikh Ibrahim non ti ha detto forse che ci sono errori nel Corano?”

Uomo: “Abbiamo combattenti stranieri che possono aver portato la versione di Warsh, che è diversa dalla versione di Haf . I nostri fratelli del Marocco e Tunisia leggono la versione di Warsh, se sai di versioni”.

Zataar:“Non so nulla delle versioni”.

Dopo Zataar ha fatto un offerta ad Abu Ayman: “un consiglio da noi a voi. Uccidi qualsiasi di noi che arrestate, OK ? ”

Abu Ayman: “Ok”.

Zataar: “Anche se dovessi catturarmi, non farti alcun problema ad uccidermi perché, Abu Ayman , abbiamo fatto tutto bene, e nella guerra contro di voi , abbiamo vinto”

Abu Ayman: “Uccidi anche tu ognuno di noi che catturi, e se io sono il primo ad essere catturato, uccidimi lo stesso”.

Zataar: “Soprattutto tu, se Dio vuole, se ti prendiamo, non ti uccideremo”

Zataar: “Te lo prometto”

Abu Ayman; “Perché?”

Abu Ayman: “Perché non vuoi uccidermi?”

Zataar:”Ti farò vivere tra noi per almeno un anno , in modo da sapere chi siamo veramente.”

Abu Ayman: “Un anno intero. Buono.”

Zataar: “E allora sarai libero di andare dove vuoi”

Abu Ayman:“Good”.

Zataar: “Questa è la promessa di un uomo , a Dio piacendo”.

Abu Ayman: (ridendo) “La tua generosità mi travolge e mi fa desiderare di più”.

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Tags: Brigate ribelliguerra civile sirianaIraqjihadismoMedio Orientesiria
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